Inicio » Agenda de Arte

Tensioni Strutturali #2

Exposición / Eduardo Secci Contemporary / Via Maggio, 51 / Florence, Toscana, Italia
Ver mapa


Cuándo:
25 nov de 2016 - 19 feb de 2017

Inauguración:
25 nov de 2016 / 19:00

Comisariada por:
Angel Moya Garcia

Organizada por:
Eduardo Secci Contemporary

       


Descripción de la Exposición

La trilogia “Tensioni strutturali” si articola come un progetto organico suddiviso in tre mostre, indipendenti ma interconnesse tra di loro, che sono presentate gradualmente negli spazi della galleria. Se la prima mostra, realizzata a febbraio, si focalizzava sul ruolo centrale dell’individuo nella costruzione dello spazio percepito, attraverso installazioni ambientali di Carlo Bernardini, Monika Grzymala, Roberto Pugliese ed Esther Stocker, la seconda analizza in quest’occasione le diverse possibilità della materia come elemento di rappresentazione e, infine, la terza studierà il prossimo anno i processi entropici dell’ambiente quotidiano. Questa seconda parte della trilogia viene sviluppata dai cinque artisti invitati come un’analisi delle possibilità e dei limiti della materia nelle sue diverse strutturazioni, declinazioni e accezioni. In mostra vengono presentati una serie di lavori che si interrogano, in modalità nettamente contrastanti, sulle sfumature e sulle gradazioni che si nascondono negli interstizi delle ataviche dicotomie tra fisicità e astrazione, tangibilità e indefinitezza e stabilità e precarietà. Un’indagine fenomenica in cui il reale appare e si mostra attraverso tracce, rimandi e segni e in cui l’individuo può arrivare a riconoscerlo e a comprenderlo solo ed esclusivamente attraverso la propria esperienza. In questo modo, la mostra è concepita come una successione di impulsi, di indizi e di accenni in cui le opere rallentano, rivelandosi, e in cui la materia prova a emergere nella sua completa diversità, frammentazione e aleatorietà, annullando qualunque tentativo di classificazione o categorizzazione tassonomica e respingendo qualsiasi oggettivizzazione del reale. In particolare, nella prima sala, Aeneas Wilder mette in discussione la durevolezza e la sicurezza statica della materia attraverso “Untitled #191”, un lavoro strutturato solo tramite l’equilibrio e la forza di gravità e in cui non c’è traccia di nessun sistema di fissaggio tra i numerosi elementi dell’installazione. Nella seconda sala, “Lontanodentro” di Davide Dormino si materializza in una cascata costruita con fili di ferro che coprono l’intera stanza e convergono dal perimetro del soffitto al centro del pavimento e in cui il visitatore può decidere se osservarlo da una prospettiva periferica o attraversarlo per raggiungere il suo nucleo. Nella terza sala, “All Is Shining the Same” di Marzia Corinne Rossi si compone di un intrico di elementi autoportanti in carta vetrata industriale pigmentata, materiale che connota la produzione dell’artista, che si allineano nello spazio espositivo mutando le sue caratteristiche fisiche e percettive. Di fronte, Diamante Faraldo presenta “A Nord del Futuro”, una grande mappa rovesciata che impone la necessità di fermarsi a scrutarla attentamente per distinguere sfumature, dettagli e particolari nascosti dietro un materiale che prova a celarsi nella sua ambiguità. Infine, nell’ultima sala, Andrea Nacciarriti con il lavoro “Crystallize #002 [matter]” indaga sulla capacità di trasformazione e sulla fragilità della materia, dilatando la sospensione e analizzando la categoria di transizione, attraverso un atto di frammentazione che la trascina aldilà delle nostre possibilità di raggiungerla. --------------------------------------------- Davide Dormino (Udine, 1973. Vive e lavora a Roma), ha una ricerca che si esprime attraverso la scultura e il disegno. Cerca nuove forme elaborando i sistemi arcaici della lavorazione dei materiali come il marmo, il bronzo e il ferro. Attualmente è impegnato con “Anything to say?”: una scultura itinerante dedicata al coraggio e alla libertà d’informazione che ha iniziato il suo percorso da Berlino (Alexanderplatz) l’1’ Maggio del 2015. Per quest’opera ha ricevuto dall’’organizzazione francese AntiCor il Prix éthique 2016. Ha partecipato alla Biennale della Pietra in Portogallo (2003, 2005), alla 5a edizione de La Escultura en Norte in Spagna (2009), alla XIV Biennale d’Arte Sacra (2010), Un’Ita-Italian Artists in New York (2011) ad Ostrale 012 a Dresda in Germania (2012). Ha esposto al C.I.A.C di Genazzano, Roma (2008), alla Tenuta Dello Scompiglio, Lucca (2010), alla Venaria di Torino (2013), al Castello di Rivara (2013). Ha tenuto mostre personali a Roma, Torino, Milano. Insegna Scultura e Disegno alla R.U.F.A. Rome University of Fine Arts. Diamante Faraldo (Aversa, Napoli, 1962. Vive e lavora a Milano) ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Napoli fino al 1984 quando cominciano le prime mostre personali a Napoli (Castel dell’Ovo) e a Grenoble in Francia. Nel 1986 si trasferisce a Berlino per approfondire gli studi artistici. Di ritorno dalla Germania si stabilisce a Milano, dove tuttora vive e lavora. Il lavoro di Diamante Faraldo ci avvolge in un’oscurità che richiede di essere contemplata, in cui la realtà si riduce, si riflette su se stessa, si nasconde dietro una lente che la deforma. L’artista fissa le sue sensazioni ed emozioni in una forma immobile, scultorea, che permette l’estrazione di caratteristiche visive immutabili e rassicuranti. La contemplazione, il soffermare lo sguardo a lungo sulle cose, è una delle essenze fondamentali del lavoro di Faraldo, apprezzare le sue opere è come entrare improvvisamente nel buio di un ambiente dove si è ciechi nell’impossibilità di riconoscere contorni e forme. Ha esposto alla Fondazione Mudima di Milano, Galleria Oredaria di Roma, alla Bocconi Art Gallery, Fondazione Pomodoro o al MACRO, Museo d’Arte Contemporanea di Roma. Andrea Nacciarriti (Ostra Vetere, Ancona, 1976. Vive e lavora a Milano) partecipa nel 2005 al Corso Superiore di Arti Visive alla Fondazione Ratti di Como, visiting professor Alfredo Jaar. Ha vinto il Premio Terna 03, il Premo Celeste 2011, il Premio New York 2014/2015 e il Concorso Internazionale d’Arte Contemporanea - a call for a line 2015. Ha partecipato a programmi di residenza a Pechino, Ekenas (Finlandia), Imlil (Marocco) e New York all’ISCP. Tra le recenti mostre personali: “Natura Morta - dimensions variable”, Kunsthalle Eurocenter, Lana (BZ); “You might get breathless”, ISCP di New York; “And the ship sails on”, Fondazione Pescheria - Centro Arti Visive di Pesaro; “No one knew what anyone else was doing”, CAB di Grenoble, “Crystallize”, Franco Soffiantino Gallery, Torino. È stato presentato in numerose collettive in musei italiani e internazionali: Macro Roma, PAC Milano, Museo di Villa Croce Genova; Le Fresnoy - Studio national des arts contemporains Tourcoing cedex in Francia, MAMM Mosca, La Maison Rouge Parigi. Tra i progetti speciali: “Less Than Air” Showroom Elica, Milano, in occasione della 49a edition Salone Internazionale del Mobile, “Sculpture Park” Reagent’s Park, Londra, in occasione di Frieze Art Fair. Il suo lavoro è presente in collezioni private e istituzionali incluse Foundation Antoine de Galbert di Parigi, La Gaia Collection di Busca. Marzia Corinne Rossi (Milano, 1984. Vive e lavora a Lima, Peru) ha conseguito l’MFA presso l’Accademia delle Belle Arti di Brera di Milano, a maggio 2010 e ha partecipato a diverse residenze, tra cui: residenza Triangle France La Friche La Belle de Mai, Marsiglia, 2011; Résidence Suddenly, Beauchery-Saint-Martin, 2011. Marzia ha inoltre collaborato con Personal effectsonsale, Padiglione Esprit Nouveau di Le Corbusier, Bologna, 2012; Hitch Hike, CARS Cusio Artist Residency Space, Omegna; 2011. Tra le principali mostre ricordiamo “Afterglow” al Museo MAR di Ravenna, “Flesh Out” a Néon in Lione o “From The Claw Your Fingers Formed” alla David Dale Gallery & Studios di Glasgow. La sua ricerca si basa sulla lotta tra due corpi: il suo e quello della carta vetrata. Ogni suo lavoro è un confronto aperto in cui il suo corpo viene ripetutamente messo alla prova ed è chiamato a resistere. L’esistenza di ogni lavoro si gioca sulla linea di demarcazione delle sue possibilità fisiche e la soglia della sua autonomia nella sua realizzazione e sviluppo, facendo dell’azione l’origine di questa instancabile lotta. Aeneas Wilder (Edimburgo, 1967. Vive e lavoro in Giappone) ha partecipato a mostre e progetti in tutto il mondo. La sua pratica comprende una vasta gamma di supporti e tecniche, tra cui installazione, video, fotografia, architettura, disegno e performance, ed è caratterizzata per la semplicità, precisione ed economia. Anche se vi è una diversità all’interno della sua pratica, l’elemento centrale che attraversa tutto il suo lavoro è un focus sull’esperienza transitoria. Dopo aver studiato scultura (DJCA, Dundee e ECA Edimburgo, Regno Unito.) il suo principio di esplorazione si è incentrato sulla struttura e sulla fisicità della materia. Ha completato 189 installazioni o opere esterne in gallerie, opere d’arte pubbliche e come progetti di ricerca, la stragrande maggioranza di questi sono state volutamente transitorie. La scelta dei materiali e il metodo binario che usa per creare strutture permettono al lavoro di esprimere volume e definire lo spazio in modo unico. L’esistenza del lavoro è definita dagli spazi vuoti all’interno della struttura quanto dal materiale strutturale stesso.


Entrada actualizada el el 23 nov de 2016

¿Te gustaría añadir o modificar algo de este perfil?
Infórmanos si has visto algún error en este contenido o eres este artista y quieres actualizarla. O si lo prefieres, también puedes ponerte en contacto con su autor.
ARTEINFORMADO te agradece tu aportación a la comunidad del arte.
Recomendaciones ARTEINFORMADO

Premio. 17 sep de 2024 - 27 nov de 2024 / España

VII Puchi Award

Ver premios propuestos en España

Exposición. 19 nov de 2024 - 02 mar de 2025 / Museo Nacional del Prado / Madrid, España

Darse la mano. Escultura y color en el Siglo de Oro

Ver exposiciones propuestas en España

Formación. 23 nov de 2024 - 29 nov de 2024 / Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía (MNCARS) / Madrid, España

Hito Steyerl. Tiempos líquidos, tiempos feudales

Ver cursos propuestos en España