Descripción de la Exposición
È unʼestate strana quella che stiamo trascorrendo, fatta di attese e di aspettative, dettata dalle tempistiche della natura e degli sforzi dellʼuomo per contrastarne gli effetti nefasti, cause ed effetti che si susseguono da ormai un anno e mezzo.
La socialità, il viaggio ed il lavoro a pieno regime e soprattutto in sicurezza gli obiettivi principali. Lʼattesa oggi assume un sapore diverso: spesso in passato celebrata come momento magico, che amplifica il desiderio, accende euforia e sottrae forza al risultato stesso, ora è un elemento con cui convivere quotidianamente e difficile da gestire. Aspettative, speranze e paure in vista dellʼautunno nutrono questa estate fatta di dribbling tra le difficoltà e le vittorie e dosi vaccinali.
In tempi non sospetti, i quattro artisti scelti per la collettiva hanno contestualizzato questi temi divenuti cardine delle nostre aspettative future.
Le moltitudini vaganti Like a Rolling Stone di Ima Montoya e gli affollati luoghi di transito di Andrea Sbra Perego ci mostrano unʼumanità in movimento, compatta, senza timore di una vicinanza che possa compromettere la vita stessa. Lʼumanità dei lavori dei due artisti è profuga, esule, spesso in cerca di risposte e significati, alienata forse, infelice o stressata, ma lontana dallʼidea del distanziamento e degli strumenti di protezione a cui siamo ormai abituati.
Gli operai messicani di Alejandro Cartagena condividono i pick up ogni giorno per attraversare lʼautostrada 85 che va da Monterrey a San Pedro Garza García, uno spazio ristretto in cui gestire le incombenze pratiche della vita quotidiana; così come da sempre sono quotidiani lʼatto del recarsi al lavoro o a scuola, e la vicinanza e la confidenza che da queste pratiche derivano. Nascono amicizie e amori, invidie e litigi. Il lavoro e la scuola in presenza e la condivisione degli spazi, non rappresentano solo reddito ed istruzione ma imparare a relazionarsi con il prossimo ed imparare dagli altri o fornire a nostra volta esperienze e chiavi di lettura.
Anche i luoghi forse attendono di essere vissuti: alle strutture urbane, ai “mostri dʼacciaio” Andrea Chiesi ha tolto la figura umana, da parecchio tempo. Sono luoghi che spesso non vengono riconvertiti, abbandonati a se stessi, spesso in una logica di speculazioni e di potere. In questo periodo storico, tuttavia, sono molti i luoghi a cui è stato sottratto il corpo fisico, costretto al lavoro a distanza. Sono molti gli edifici ed i negozi chiusi, vuoti, di chi non ce lʼha fatta a resistere. Dove non è più possibile creare la magia della condivisione di unʼidea o di un progetto accidentalmente, nellʼintersecarsi dei discorsi della quotidianità e dello scambio.
Exposición. 13 dic de 2024 - 04 may de 2025 / CAAC - Centro Andaluz de Arte Contemporáneo / Sevilla, España
Formación. 01 oct de 2024 - 04 abr de 2025 / PHotoEspaña / Madrid, España