Descripción de la Exposición
Mimmo Scognamiglio Artecontemporanea è lieta di presentare Happy Accidents, la nuova mostra personale dell’artista argentino Daniel González. Il lavoro dell’artista multidisciplinare si concentra sul rapporto tra realtà digitale e realtà naturale, il cui intento è quello di operare un cambiamento di percezione e uno spostamento dei limiti personali. Le opere in mostra, scelte per ottenere un effetto celebrativo di “ritorno alla vita”, chiedono allo spettatore di mettere in discussione la realtà per come è conosciuta, per arrivare a vedere ciò che sta tra le righe.
I quadri esposti nascono come collage, per i quali viene effettuata una selezione di immagini provenienti da social media, GIF, effetti speciali cinematografici e videogiochi, mixate con fermo-immagini personali ereditati dall’esperienza di vita e dalla realtà naturale dell’artista. In questo modo, una banale macchia sul pavimento, trasferita su una tela diventa una scenografia sulla quale dipingere elementi tra i più disparati: pattern optical, lampade di design, disegni infantili, emoji, maschere e antichi oggetti rituali, frames di un film, tattoo, Las Bardas (tipici dipinti murali messicani che promuovono gruppi musicali), fotografie scattate con l’iPhone…
Le immagini si comportano come una macchina di Rube Goldberg, marchingegni composti da tessere di domino che, una volta azionati, provocano la reazione di ulteriori componenti, in azioni reali e concrete che impiegano una quantità di risorse sproporzionata rispetto al risultato da perseguire. Anche le diverse tecniche utilizzate nei dipinti, così come i soggetti, sono legati al proprio medium di appartenenza, siano essi naturali o digitali. Ad esempio, l’atto del cancellare una tela diventa espressione di intenzionalità ed imposizione dell’azione, che si sovrappone in questo modo all’azione primaria. Si viene creando quindi una tensione visiva che richiede allo spettatore la complicità necessaria per permettergli di arrivare a decifrare l’immagine.
Le opere di Happy Accidents sono un invito a spingersi verso l’ignoto, a compiere nuove esperienze che possano allargare il proprio campo percettivo. Come a voler mutare tutto in qualcosa d’altro, e compiere un salto verso luoghi fantastici dove avviene l’impossibile. Qui gli errori vengono accettati a favore della leggerezza, e in una dimensione spazio-temporale assolutamente personale, passato e futuro viaggiano come due treni sullo stesso binario in un tempo dilatato.
BIOGRAFIA
Daniel González (Buenos Aires, 1963) vive e lavora tra New York e Verona. Il suo lavoro nasce dalla ricerca sul rito della celebrazione e lo sconfinamento tra categorie; si declina in progetti pubblici chiamati “architetture effimere” ispirate alle macchine barocche del Bernini, banner-painting in paillettes cuciti a mano e pezzi unici indossabili presentati in performance ad alto impatto. Gonzalez crea mondi deliranti, pieni di energia, spazi di libertà dove le convenzioni esistenti collassano.
Nel 2019 presenta #whatsupargentina Mi Casa Tu Casa, la sua maggiore retrospettiva sulle architetture effimere al MAR Museo di Mar Del Plata (Argentina) e realizza l’architettura effimera “Mi Casa Tu Casa” come evento collaterale della biennale Manifesta 12 Palermo. Nello stesso anno partecipa alla XXII Esposizione internazionale della triennale di Milano con “KayCasaMaisonHome” ed è tra i finalisti del concorso pubblico per opere site-specific del nuovo Humboldt Forum di Berlino. Nel 2017 riceve il grant dalla Pollock-Krasner Foundation di New York.
Ha esposto, inoltre, alla Zabludowicz Collection di Londra, al Musée d’Art Contemporain de Bordeaux, alla Pinakothek der Moderne di Monaco (DE), al Museo del Barrio (New York, 2011 Biennale Arte Contemporanea Latina), in Viafarini (Milano) e Marsèlleria (Milano), al Neuer Kunstverein di Aachen, alla seconda Biennale di Praga e a Manifesta 7 Trento/Bolzano, nelle gallerie Studio La Città (Verona), Diana Lowenstein (Miami, USA), Valentina Bonomo (Roma), Boccanera Gallery (Trento) e Spencer Brownstone (New York City) e nella fiera MACO Mexico, Città del Messico, nel festival Witte de With Festival di Rotterdam, nel Museo Casa di Giulietta (Verona), nel complesso monumentale Santo Spirito in Sassia (Roma) e nella Fondazione La Fabbrica del Cioccolato (Ticino, Svizzera). Le sue opere sono incluse in diverse collezioni private italiane e straniere, tra cui si ricordano Zabludowicz Collection (Londra), Fondation pour l’art contemporain Claudine et Jean-Marc Salomon (Francia), Tom Patchett (Los Angeles), Luciano Benetton (Venezia) e Patrizia Pepe (Prato).
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